La mostra esamina la scelta da parte di ciascuno dei suddetti artisti di specifici materiali tradizionali, sia per le loro associazioni culturali che per le peculiari proprietà formali, esplicitandone la ritrovata centralità nel sistema dell’arte contemporanea.
A partire dagli anni Sessanta la critica rivalutò l’importanza dell’elemento materico nella pratica artistica, ponendo l’attenzione sul legame fra materia e contenuto a dispetto della semplice forma. Negli anni Settanta, al contrario, si assistette ad un sempre più maggiore interesse verso i testi scritti ed i documenti pittorici come primari mezzi di espressione artistica, mentre dagli anni Ottanta gli artisti tornarono ad un rinnovato equilibrio fra materia e forma. Dagli anni Novanta, tuttavia, le possibilità offerte dalla tecnologia digitale portarono ad una riduzione esponenziale dell’utilizzo di materiali tradizionali a favore delle nuove tecniche espressive mediali. Al giorno d’oggi, tuttavia, la tendenza sembra essere ulteriormente cambiata e la critica stessa sta sempre più rivalutando il lavoro della generazione di artisti, come Benglis, Novros e Zucker, i quali superarono il periodo minimalista tramite l’utilizzo di formati non convenzionali e il superamento dei limiti delle tecniche creative tradizionali. Gli artisti invitati a partecipare alla mostra, “Copper, Marble, Cotton”, si sono così concentrati sul dar risalto alle caratteristiche ed al potere evocativo di materiali tradizionali, come per l’appunto esplicita il titolo: marmo, rame e cotone.