Bryan Hunt USA, 1947

Panoramica

"Guardavo all'arte concettuale e alle opere ambientali. Ho pensato, perché non lavorare con la scala e l'interpretazione e costruire monumenti come l'Empire State Building o la Hoover Dam? Perché non considerare la Hoover Dam come un'opera ambientale e metterla in uno spazio studio in modo che la scala sia modificata e un po' dada? Era all'avanguardia perché si trattava di ritornare alla creazione di oggetti tramite l'arte concettuale e, oserei dire, l'anarchia della tradizione, come lavorare in bronzo e modellare l'argilla. Credo si possa dire che fosse post-minimalista."

Bryan Hunt (1947, USA) è da sempre stato interessato all'architettura e all'esplorazione spaziale e ha lavorato come assistente tecnico al Kennedy Space Center e successivamente come disegnatore per un ingegnere meccanico. Nel 1968, Hunt si trasferì a Los Angeles e studiò all'Otis Art Institute. Continuò a vivere e lavorare a Los Angeles fino al 1976, e fece parte di una scena dinamica che includeva Allan McCollum, Lynda Benglis, Bruce Naumann e Chris Burden.

Durante questi anni a Los Angeles, Hunt produsse un corpus di opere straordinario. La curatrice Sue Scott ha definito il 1974 l'anno cruciale della carriera di Hunt. "In soli dodici mesi, ha creato cinque importanti sculture che hanno portato il suo lavoro in una nuova direzione, gettando una solida base per anni di intensa creatività. Queste cinque opere - Empire State with Hindenburg, Nankow Pass (Wall of China), Hoover Dam, Tower of Babel, e la prima di una serie di aeronavi - con il loro curioso mix di arte, scienza, tecnologia e filosofia erano radicalmente diverse dalle sculture allora esposte in gallerie e musei". Dagli anni 70 in poi Hunt si è dedicato alla serie iconica degli “Airships” che ha sviluppato grazie al suo interesse per l'architettura e lo spazio. Gli Airships sono formati da strutture a forma di dirigibile e sono montate direttamente a muro, dando l'impressione di essere sospese nello spazio.

Queste opere rappresentavano una sfida per i seguaci del Minimalismo e della Land Art e una risposta sofisticata e idiosincratica alla scultura classica e moderna. A seguito di queste prime opere, Hunt si dedicò ad una serie di sculture che rappresentano i volumi di laghi, cave e cascate, che sono diventate iconiche.

Christoph Brockhaus ha scritto che Hunt "è stato interessato alla struttura superficiale di Rodin, al dialogo tra scultura e piedistallo di Brancusi, alle forme geometriche del Costruttivismo e al gesto dell'Espressionismo Astratto".

 

Bryan Hunt vive e lavora a New York City. Ha esposto in diversi musei e istituzioni tra cui: The Institute for Art and Urban Resources, The Clocktower, New York (1974), "Young American Artists" al Solomon R. Guggenheim Museum (1978), "made by sculptors" allo Stedelijk Museum, Amsterdam (1978), "Decade in Review" al Whitney Museum of American Art (1979) e "Visionary Images" alla Renaissance Society presso l'Università di Chicago (1979). Il suo lavoro è incluso nelle collezioni museali, tra cui il Museum of Modern Art, New York; il Whitney Museum of American Art, New York; l'Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington; il Los Angeles County Museum of Art; e il Museum of Contemporary Art, Los Angeles.

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