Joan Didion: What She Means è una mostra concepita come un ritratto e una narrazione della vita di un'artista raccontata da un altro.
Organizzata dal rinomato scrittore e collaboratore del New Yorker Hilton Als, l'esposizione presenta opere di circa 50 artisti tra cui Betye Saar, Vija Celmins, Felix Gonzalez-Torres, Maren Hassinger, Silke Otto-Knapp, John Koch, Ed Ruscha, Pat Steir e molti altri. Le oltre 200 opere esposte comprendono dipinti, oggetti effimeri, fotografie, sculture, video e clip tratte da numerosi film per i quali Didion ha scritto le sceneggiature.
Poco più di un anno dopo la sua scomparsa all'età di 87 anni, e con i preparativi avviati nel 2019, Joan Didion: What She Means segue un percorso cronologico dettagliato che esplora l'evoluzione, sia personale che distaccata, della voce di Didion come scrittrice e pioniera del “New Journalism”. La mostra segue attentamente la sua vita attraverso i luoghi che ha chiamato casa, suddividendosi in capitoli cronologici: Holy Water: Sacramento, Berkeley (1934–1956); Goodbye to All That: New York (1956–1963); The White Album: California, Hawai‘i (1964–1988); e il capitolo finale, Sentimental Journeys: New York, Miami, San Salvador (1988–2021).
Joan Didion: What She Means è curata da Hilton Als in collaborazione con Connie Butler, capo curatrice, e Ikechukwu Onyewuenyi, assistente curatore.
A cura di Hilton Als
PROGRAMMA DEL TOUR DELLA MOSTRA
Hammer Museum, Los Angeles: 11 ottobre 2022–19 febbraio 2023
Perez Art Museum, Miami: 13 luglio 2023–7 gennaio 2024