L'arte della seconda metà del ventesimo secolo è caratterizzata da un'enorme diversità di materiali, mezzi e metodi. Allo stesso tempo, difficilmente un'altra epoca è stata così segnata da divisioni, rotture e trasformazioni come il periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale. In quest'ottica, la Neue Nationalgalerie ha scelto il titolo Extreme Tension per la prossima presentazione della sua collezione del dopoguerra.
L'Olocausto e la guerra, i rivolgimenti e l'emancipazione, la Guerra Fredda e la caduta del Muro di Berlino hanno portato non solo a tensioni all'interno della società, ma anche a un riallineamento fondamentale nell'arte visiva. La Neue Nationalgalerie prenderà come punto di partenza la radicale performance Zerreißprobe (Stress Test, 1970) di Günter Brus, co-fondatore dell'Azionismo Viennese, che con questa performance ha spinto il suo corpo al limite. La mostra affronterà temi artistici e sociali centrali del ventesimo secolo in 14 sezioni, tra cui realismo e astrazione, politica e società, quotidianità e Pop art, femminismo, identità, natura ed ecologia.
La presentazione includerà opere chiave della Germania Ovest e Est, dell'Europa Occidentale e degli Stati Uniti, e dei paesi socialisti dell'ex blocco orientale. Le opere in mostra spaziano dal movimento dell'informale all'arte americana del color field painting, dalla Pop art al Minimalismo, fino all'arte concettuale di artisti come Marina Abramović, Joseph Beuys, Francis Bacon, Lee Bontecou, Rebecca Horn, Valie Export, Wolfgang Mattheuer, Louise Nevelson, Bridget Riley, Pipilotti Rist e Willi Sitte. La collezione sarà arricchita da un numero di opere e artisti, come Kiki Kogelnik ed Ewa Partum, non ancora rappresentati nella collezione.
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