Organizzata da Alanna Heiss, fondatrice del P.S.1 Contemporary Art Center, la mostra FORTY presenta opere di oltre 40 artisti che hanno avuto un ruolo chiave nel movimento degli spazi artistici alternativi degli anni '70 e nei primi anni del P.S.1 Contemporary Art Center. Nel 1976, Alanna Heiss fondò il P.S.1 come la più recente iniziativa di una serie di progetti pionieristici organizzati tramite la sua organizzazione non-profit, l'Istituto per l'Arte e le Risorse Urbane, che comprendeva la Clocktower Gallery nel basso Manhattan e altri spazi dismessi in tutta la città di New York. Offrendo sia uno spazio intellettuale che fisico per sperimentare, quasi 80 artisti crearono opere per la mostra inaugurale del 1976 al P.S.1, intitolata "Rooms", che è diventata poi un punto di riferimento nella storia dell'arte degli anni '70 a New York. Gli artisti utilizzavano aule, scale, finestre, armadi, bagni, la sala caldaie, il cortile e l'attico, spesso interagendo direttamente con l'architettura esistente. "Rooms" catalizzò cambiamenti nelle forme e nei metodi di creazione artistica, espandendo le idee su come essa potesse essere esposta.
Quattro decenni dopo, FORTY rivede il lavoro di molti degli artisti che parteciparono alla mostra inaugurale, presentando in alcuni casi opere esposte in "Rooms". Allestita nelle gallerie del secondo piano del museo, FORTY rievoca la visione radicale e lo spirito sperimentale che caratterizzavano i primi anni del P.S.1.
FORTY presenta opere di Cecile Abish, Laurie Anderson, Carl Andre, Richard Artschwager, John Baldessari, Jennifer Bartlett, Lynda Benglis, James Bishop, Daniel Buren, Colette, Ron Gorchov, Dan Graham, Robert Grosvenor, Marcia Hafif, David Hammons, Jene Highstein, Nancy Holt, Bill Jensen, Richard “Dickie” Landry, Barry Le Va, Sol LeWitt, Gordon Matta-Clark, John McCracken, Mary Miss, Max Neuhaus, Richard Nonas, Brian O’Doherty, Dennis Oppenheim, Nam June Paik, Howardena Pindell, Robert Ryman, Alan Saret, Joel Shapiro, Judith Shea, Charles Simonds, Keith Sonnier, Pat Steir, Michelle Stuart, Lawrence Weiner, Doug Wheeler, Jackie Winsor e Robert Yasuda.
