La mostra è stata concepita seguendo angoli, quadrati e cerchi. Ho iniziato tracciando segni e linee che si intersecano, creando vuoti e pieni che ordinano e disordinano l’esistente. Mi sono basato sulle dimensioni del nostro spazio, stabilendo un sistema di relazioni con la piccola cosmogonia che ogni uomo porta dentro di sé. Come se mi trovassi davanti a una mappa stellare, ho seguito gli spigoli, aggirato le curve e percorso le rette vie, depositando i miei segni come tracce e indicazioni per attraversare una piccola Odissea in una stanza. Mentre preparavo l'opera, pensavo ai quadri di De Chirico, dove Ulisse naviga all’interno di una stanza, e alle tante camere dipinte, colme di oggetti e cartine geografiche. Ho deciso di intraprendere questo viaggio all'interno della stanza dello Spazio Buonasera, salendo e scendendo scale, tracciando rotte con lo scotch e i miei colori, praticando una piccola deriva quotidiana.