Lynda Benglis and Ron Gorchov - group show “Painters reply: experimental painting in the 1970S and now”

Lisson Gallery, NYC

Nel settembre del 1975, Artforum dedicò un numero speciale alla pittura. Oltre ad articoli come "Pittura e la lotta per il Sé completo" e "Pittura e Anti-Pittura: Una lite di famiglia" - dove Max Kozloff affermava che "gli imbrattatele di pennelli erano afflitti da un'alitosi creativa" - vennero pubblicate le risposte a un questionario rivolto a 21 pittori sullo stato e le prospettive del medium. Sebbene la struttura del questionario suggerisca un tentativo di affrontare la questione del futuro della pittura, il tono sia della prefazione che delle tre domande risulta estremamente formale, rendendolo più un necrologio che una riflessione; una condanna di futilità.

Quando Sol LeWitt dichiarò nel 1967 che l'esecuzione dell'oggetto d'arte era ormai "un affare sbrigativo", fece apparire il formalismo greenbergiano banale e datato. Come osservò la curatrice Katy Siegel nella sua mostra del 2006 "High Times Hard Times", che esplorava la pittura non convenzionale tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, la mancanza di un chiaro cambio di paradigma lasciò il medium privo di vitalità. Termini come "astrazione lirica" e "nuovo informalismo" non riuscivano a cogliere l'ampiezza e il dinamismo del medium, portando molti a condannarlo semplicemente. Tuttavia, e se questa mancanza di coesione rivelasse piuttosto una liberazione del medium piuttosto che un sintomo di difficoltà?

"Painters Reply", a cura di Alex Glauber e Alex Logsdail, si propone di rispondere al questionario di Artforum attraverso un'esplorazione delle pratiche pittoriche sperimentali a partire dagli anni '70 fino a oggi. Gli artisti selezionati rivelano come l'antipatia diffusa nei confronti della pittura abbia forse offerto un maggiore grado di libertà, in cui improvvisamente materialità, applicazione, supporti atipici, impulso performativo e formato erano tutti in gioco. La mostra riunisce un gruppo eterogeneo di artisti, tra cui alcuni di quelli pubblicati nelle risposte al questionario di Artforum, come Joan Snyder e Dona Nelson, dove il denominatore comune è l'emancipazione estetica.

Proseguendo l'indagine sulla pittura sperimentale dagli anni '70, "Painters Reply" ne cattura lo spirito d'avanguardia e lo proietta fino ai giorni nostri. Gli artisti selezionati fanno avanzare la pittura esplorando simili fratture estetiche legate a materialità, esecuzione e presentazione. Ad esempio, i "Black Light Paintings" di Jacqueline Humphries sfruttano la luce per animare una superficie altrimenti statica, con obiettivi simili a quelli di Mary Corse che si è rivolta alle microsfere di vetro nel 1968 come catalizzatore visivo. Allo stesso modo, si può tracciare una linea di continuità tra la serie "Flight Pattern" di Joe Overstreet dei primi anni '70 e la pratica attuale di Eric N. Mack. Le tele non intelaiate di Overstreet sezionano fluidamente lo spazio attraverso una rete di corde che sospende le sue astrazioni come vele ancorate al pavimento, alle pareti e al soffitto circostanti. "I miei quadri non permettono allo spettatore di sorvolarli con lo sguardo, ma piuttosto lo conducono in profondità e poi lo liberano, spesso attraverso percorsi diversi". Questo spirito risuona con Eric N. Mack, i cui assemblaggi pittorici avvolgono gli spazi con opere che fanno collassare e fondono la storia della pittura astratta con l'estetica della moda.

Artisti: Polly Apfelbaum, Lynda Benglis, Sadie Benning, Roy Colmer, Matt Connors, Mary Corse, Lucy Dodd, Guy Goodwin, Ron Gorchov, Ralph Humphrey, Jacqueline Humphries, Al Loving, Israel Lund, Eric N. Mack, Dona Nelson, Joe Overstreet, Steven Parrino, Howardena Pindell, David Reed, Dorothea Rockburne, Ruth Root, Sean Scully, Joan Snyder, Ted Stamm, Stanley Whitney e Duane Zaloudek.

Giugno 27, 2019
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