"Ridere è una cosa molto seria. È l'unica cosa che rende possibile la vita. Adoro il caos. Non puoi presentare al mondo nessun tipo di immagine quando stai davvero ridendo: il viso è nel caos, ed è anche quasi una questione sessuale. Un abbandono totale."
Maggi Hambling (1945) è una delle principali artiste contemporanee europee, celebre per i ritratti ed autoritratti ma anche per le serie di lavori sui fenomeni naturali, le guerre e sul rapporto tra uomo e natura. Inoltre, Hambling è conosciuta per alcune sue monumentali sculture pubbliche, tra la quali; A sculpture, a Londra, dedicata a Mary Wollstonecraft, A conversation with Oscar Wilde, anch’essa a Londra, e Scallop dedicata al compositore Benjamin Britten, installata sulla spiaggia di Aldeburgh, Suffolk. Hambling è ampiamente riconosciuta dalla critica per il suo lavoro che attraversa i confini dell'espressione artistica convenzionale e che invita a meditare sulle relazioni tra l'ambiente, le persone ed il luogo.
La mostra presenta la serie di sculture bronzee dipinte a mano intitolate Aftermath. Nel corso degli anni, l’artista ha raccolto e collezionato pezzi e frammenti di legno trovati sulla spiaggia che evocavano creature immaginarie e stravaganti. Utilizzando questi legni come ispirazione, l’artista ha successivamente creato queste opere particolari ed evocative. Le Aftermath sono composte da sculture che spaziano da forme sia umane che animalesche, alcune più familiari e altre più ultraterrene, evocando quindi una varietà di emozioni e risonanze storico-artistiche; dall'espressionismo surrealista alla policromia medievale. Queste strane creature che emergono dalle Aftermath richiamano forme del passato antico, come ritratti funerari, gargoyle e reliquie, ma, allo stesso tempo, si inseriscono perfettamente nella pratica scultorea contemporanea. La serie delle Aftermath, con questa diversificazione di forme e simbologie, esplora e approfondisce temi attinti dalla mitologia, dalla letteratura fino all'alchimia, principalmente concentrandosi sulle metamorfosi. Viste da angolazioni o condizioni di illuminazione diverse, le sculture rivelano aspetti e interpretazioni varie, echeggiando la descrizione di Baudelaire della scultura come contemporaneamente vaga ed elusiva.