Il titolo della mostra si riferisce proprio al lavoro centrale della personale stessa (una rivisitazione del cenacolo leonardesco realizzato in scala 1:1) e cita una celebre pratica surrealista - il Cadavre Exquis – un processo di creazione collettiva di un testo o di un’immagine in cui ogni partecipante scrive o disegna senza conoscere il contributo degli altri.
L’installazione è composta da dodici cerchi metallici riempiti di burro, rappresentanti gli apostoli, ricoperti di foglia d’oro. Gesù è rappresentato da un trasformatore elettrico dal quale si dipana una rete di cavo elettrico arancione che va a collegarsi con tutti i cerchi metallici. Gesù quindi è la fonte irradiante energia. Ogni cerchio metallico inoltre è retroilluminato da una luce gialla e calda che scioglie il burro, che, gocciolando sulla parete e sul pavimento forma irregolarmente strisce, cumuli e macchie gialle. Gli apostoli racchiudono dunque due aspetti complementari: la foglia d’oro e il cerchio richiamano la dimensione immateriale e spirituale, mentre le sgocciolature irregolari richiamano la dimensione corporea, materiale e terrena. Nella posizione corrispondente a Giuda, la foglia d’oro è spezzata da uno squarcio da cui si intravede un cortocircuito in atto, un lampo blu che emette un suono acuto ed urtante. Giuda quindi rappresenta il punto e il momento in cui l’energia subisce un cortocircuito, una deviazione dal suo corso.
I dodici apostoli – dodici suicidi gravitano intorno al cadavre exquis centrale, in un gioco di ambiguità tra vita e morte. L’azzeramento dell’eleganza e della malizia leonardesca lasciano il posto ad una simbologia che accentua la dimensione politico - sociale del lavoro. Pur non abbandonando mai un aspetto formale caro ad Osmolovsky e tipico della sua poetica.
A continuare il messaggio dell’opera murale sono i famosi Bread Series, anch’essi presenti in mostra, che altro non sono che icone di legno o bronzo lavorate in superficie. I dodici pezzi della fetta di pane presente in mostra richiamano il tema dei dodici apostoli – dodici suicidi dell‘installazione. L’azzeramento della sacralità dell’immagine iconica lascia posto ad una spiritualità altra, simbolica.