L'avanguardia è sempre un'istanza di novità che muta la forma, trasforma il linguaggio e che si pone come il Der Beste Anfang (il miglior inizio), assumendosi l'assurda responsabilità di essere "necessaria ed indispensabile" non solo per se stessa ma per tutti.
Klaus Rinke è uno degli artisti che meglio incarna il valore dell'Avanguardia, praticando con radicalità assoluta il miglior inizio. Egli si pone il dovere di un continuo aggiornamento formale e linguistico che raramente un artista riesce a mantenere per tutta la carriera con la sua stessa tensione e costanza. Egli sottopone la propria arte ad un forte rinnovamento che lo ha portato dal lavoro fotografico con cui è diventato noto negli anni sessanta, passando dalle installazioni oggettuali, fino ai dipinti recenti dove la forma e il colore tornano ad imporsi come un paradigma di novità.
Nella lunga attività artistica di Marco Cingolani invece, il miglior inizio si è sempre confrontato con i cambiamenti sociali. Nell'installazione "Duchamp discount: Il mercato del concetto" del 1989 la riflessione sul valore feticistico della merce si formalizza nel falso e nella ripetizione standardizzata del simile, vero discount formale delle idee come substrato del Postmoderno. Sempre in Cingolani i valori della statistica e del dato matematico si impongono nelle grandi tele dedicate ai Grafici Cartesiani del 1987, costruendo una mistica della statistica stessa e preconizzando il mantra dell'algoritmo e dei big data che sembrano guidare ogni nostra scelta. In "Vox Populi" ed "Opus dei" questi valori vengono iconocizzati su un asse cartesiano come nelle interviste ai personaggi famosi.
Al contrario Ron Gorchov pratica l'avanguardia della fedeltà ad una scelta esistenziale di riduzione formale e di moltiplicazione sensoriale. La forma personalissima del supporto delle sue opere, aggettante e simile ad un torso umano, costruisce lo spazio concreto del farsi dell'arte. Uno spazio immutato nei decenni che registra con accuratezza il mutare del gesto dell'artista che, per ogni nuova opera, cerca il migliore inizio; ancora un nuovo modo per definire sempre la stessa cosa: se stesso. Non si tratta di un solipsismo dell'arte, ma della migliore scoperta dell'Avanguardia: il gesto, il corpo dell'artista come primo protagonista dell'arte.
Infine il miglior inizio di Thomas Helbig è una Stimmung di uno spazio, dove segno e colore diventano attori sensibili dell'immagine. Il pittore tedesco conserva il sublime incanto della natura, come potenza minacciosa rispetto alla nostra esistenza, dipingendo l'estensione e l'illimitatezza senza appoggiarsi su un facile naturalismo. Helbig, da vero pittore d'avanguardia, sente la responsabilità del segno e del colore, non praticando il disincanto e il decoro, bensì l'incantamento di uno spazio nel quale i materiali dell'arte realizzano, ancora, Der Beste Anfang.