Questa mostra segna il ritorno di Klaus Rinke in Italia dopo aver esposto negli anni Settanta alla galleria Toselli di Milano e alla galleria L’Attico di Roma.
L'esposizione presenta una serie di dipinti di grande formato su tela che sembrano voler definire il loro volume nello spazio. Questa nuova serie di opere ha come soggetto principale la rappresentazione di una silhouette femminile, una sorta di archetipo di donna, emerso dalla reverie erotica dell’artista negli anni Sessanta. Il femminile ha influenzato profondamente le opere di Rinke, visibile sia nel terreno pittorico su cui ha lavorato che nei suoi primi spettacoli, come "Masculin-Feminine". L'archetipo erotico femminile è enfatizzato attraverso la ripetizione delle forme iconiche femminili dell'artista. Questa ripetizione di linee e forme diventa un mezzo per definire lo spazio pittorico, creando una fusione di contenuto e desiderio. Il grande formato delle tele permette di concretizzare le costruzioni oniriche che hanno dimorato nella mente dell'artista. Klaus Rinke è uno dei maggiori artisti del panorama mondiale. Il suo lavoro ha contribuito a definire l'avanguardia europea, spaziando dal disegno, alla pittura e scultura, alla fotografia e alla performance. Rinke ha continuamente sfidato la propria espressione artistica, mantenendo una forza innovativa costante per tutta la sua carriera. Ha costantemente rinnovato la sua attività artistica, dalle opere fotografiche e installazioni oggetto che hanno affascinato il mondo dell'arte internazionale negli anni '60, fino ai dipinti recenti dove forma e colore fungono da paradigma dell'innovazione. La sua visione poetica enfatizza i legami che legano e definiscono il precario rapporto tra l'individuo e il mondo esterno. La ricerca esistenziale di Rinke lo ha portato a esplorare il tempo, lo spazio e, ultimamente, a confrontarsi con il posto dell'uomo nell'universo.