Matteo Callegari: riflessioni sulla mostra

Gennaio 6, 2023

La mostra "From Nature to Spirit" nasce sottoforma di dialogo visivo tra un gruppo di artisti uniti dall'interesse per la relazione tra il regno naturale e quello metafisico. Il nucleo centrale dell'esposizione si sviluppa dalla consapevolezza empirica ed esperienziale che, in quanto esseri umani, possiamo entrare in contatto con la nostra dimensione spirituale attraverso la natura.

Da una prospettiva antropologica, questo tema è sempre stato presente nel linguaggio dell’arte visiva e dell'architettura fin dai tempi antichi, come dimostrano le incisioni rupestri presenti sui pilastri di Göbekli Tepe, una struttura megalitica rituale risalente al 9.500 a.C. Spinto dal mio interesse per l'argomento, ho iniziato a esaminare il lavoro di alcuni artisti molto singolari che ho avuto la fortuna di incontrare nell'ultimo decennio. Ho avuto conversazioni informali su ciò che pensavano e sentivano riguardo alla relazione tra spirito e natura, esplorando così le loro visioni uniche e le riflessioni profonde su questo tema affascinante.

 

 

Per l'esposizione presso la galleria Thomas Brambilla, ho selezionato opere da ciascun artista che riflettessero al meglio questo scambio. Ho privilegiato lavori con un'immediatezza disarmante, orientandomi verso un'estetica che coinvolgesse direttamente i sensi. Privilegiavo un punto di vista vibrante ed energico, da cui lo spettatore potesse sviluppare riflessioni più sottili sulla propria realtà interiore. Nel caso dell'artista e poeta John Giorno (1936-2019, NY), mi ha colpito la sua serie "Perfect Flower", in cui i dipinti diventano poesie e viceversa. Con il suo brillante uso delle parole, l’artista ha infuso ai fiori l'immaginario esoterico del Buddhismo Vajrayana, evocando un riflesso suggestivo della profonda dimensione spirituale che abbracciava come devoto praticante. I due dipinti di John Giorno sono esposti accanto a due maschere di pietra realizzate dal suo compagno, Ugo Rondinone. Queste opere per me incarnano il potere evocativo della semplicità, poiché la loro poesia emerge da gesti semplici che conferiscono vita alla pietra, riconnettendoci con una dimensione sciamanica ancestrale, che rappresenta l'origine di tutte le tradizioni spirituali.

 

 

Accanto alle loro opere, ho collocato due piccoli dipinti di mia realizzazione (Matteo Callegari), raffiguranti colorate farfalle dell’Amazzonia. Queste farfalle rappresentano simbolicamente messaggeri che portano energie vitali attraverso diverse dimensioni spirituali. Per collegare le due stanze della galleria, ho scelto piccoli ricami di Matilde Cerruti Quara, intime poesie che uniscono elementi della micro dimensione della natura con quelli macro del cosmo. Il forte potere evocativo delle parole collega due dimensioni, entrambe espressione dello stesso regno emotivo, secondo il famoso principio esoterico Come Sopra Così Sotto. Nella stanza principale, un mio dipinto raffigurante una tigre ruggente domina l'intero ambiente. Questo dipinto richiama l'energia dei protettori presenti in molte tradizioni orientali; questi potenti esseri dirigono compassionevolmente la loro aggressività verso gli ostacoli, le energie negative e le forze malevole che ci impediscono di realizzare la nostra vera natura.

 

 

Sulla parete adiacente ho installato una vasta selezione di disegni di Tamara Gonzales; un ricco insieme polifonico di immagini e motivi che l'artista ha tratto da esperienze visionarie e ricerche personali attraverso diverse tradizioni spirituali e luoghi. Divinità indù circondate da piante amazzoniche ci ricordano che esistono connessioni nel mondo spirituale che trascendono i confini culturali e geografici. Successivamente, troviamo i disegni su carta e su foglie di Domenico Zindato, i quali rappresentano mappe di viaggi interiori in cui l'artista esplora le infinite forme che l'energia assume all’interno della nostra coscienza. Questi viaggi interiori hanno origine dalle esplorazioni dell'artista nel Sud America e dai suoi incontri con piante enteogene.

Le composizioni densamente popolate ci mostrano le numerose forme intelligenti che abitano sia la natura che altre dimensioni. Le sculture in ceramica di Bruce M. Sherman raffigurano due alberi, entrambi adornati di occhi e dipinti con colori vivaci. Queste forme sono sia naturali che ultraterrene, e evidenziano in modo chiaro come la natura sia intrinsecamente dotata di sensibilità. L'opera è giocosa e profondamente toccante, riflettendo la semplicità e la profondità che si raggiungono con una continua esplorazione della nostra realtà interiore.

 

 

Una selezione di disegni di Joe Bradley è esposta su un pannello di legno verde scuro. Questi disegni sono estremamente immediati e spontanei, evocano la sensazione di intuizione che si prova osservando la natura con la consapevolezza di esserne parte integrante. Il paesaggio transita dall'esterno all'interno, connettendo la nostra coscienza a ciò che ci circonda, mentre gli animali riflettono il nostro stato emotivo caleidoscopico. La mostra si conclude con due dipinti di Chris Martin, in cui la natura diventa l'enteogeno che infrange i confini del nostro campo visivo e della nostra immaginazione, collegando gli elementi personali del nostro essere all'immensità del cosmo. La magia di questa connessione si trasforma attraverso la pittura, i glitter e il collage: una ricca materialità che riflette la natura sfaccettata della nostra coscienza.

 

 

Per concludere, considero questa esposizione una piccola finestra che ci permette di intravedere le dimensioni immateriali, sia interne che esterne, che sono parte integrante di noi, così come noi lo siamo della Natura.

 

Matteo Callegari

 

 


 

 

 

Per saperne di più, puoi anche guardare il video-tour realizzato da The Brooklyn Rail con la collaborazione di Tamara Gonzales: