Visita allo studio di Robert Feintuch

Gennaio 18, 2021

1. Quando hai iniziato la tua carriera da artista, chi erano i tuoi compagni? Ho l'impressione che fossi piuttosto solitario, giusto?

Una volta tornato a New York, nel 1977, dopo aver terminato gli studi, la maggior parte degli artisti che conoscevo erano amici di Yale o conoscenti di amici di altre città. La cerchia si è ampliata gradualmente, col passare tempo. Già allora ammiravo alcuni degli artisti che ora espongono nella galleria di Thomas, ma non li conoscevo personalmente. Ricordo di aver ballato accanto a Ron Gorchov durante una festa negli anni '70. Il mondo era piccolo. Sono una persona piuttosto riservata e, sebbene visitassi occasionalmente gli studi degli amici, io e mia moglie Rona eravamo l’uno per l’altra il principale punto di riferimento per la nostra ricerca artistica. Nonostante le evidenti differenze nei nostri lavori, condividevamo molti interessi, inclusa la passione per l'arte del periodo antecedente al XX secolo e l’interesse a dirigere la nostra ricerca artistica verso la figurazione.

 

 

2. Con chi hai cominciato ad esporre a New York? E dove si è tenuta la tua prima mostra all’estero?

La mia esperienza espositiva a New York ha avuto inizio con una mostra collettiva presso la Tilton Gallery. Prima di aprire la sua galleria, Jack aveva collaborato con Betty Parsons, che aveva visto per la prima volta il mio lavoro a Yale e mi aveva invitato a trovarla quando fossi tornato a New York; probabilmente è così che ha saputo di me. La mia prima mostra personale a New York includeva dipinti astratti e dipinti con elementi figurativi ed è stata organizzata da Jose Freire alla Fiction/Nonfiction. Qualche anno dopo ho iniziato a collaborare con la Daniel Newburg Gallery, la quale aveva in mente per me di rendere il mio lavoro più internazionale. La mia prima mostra personale in Europa è stata alla Galerie Alfred Kren a Colonia, nel 1989.

 

3. Come era il tuo rapporto con Ileana Sonnabend?

Ho incontrato Ileana per la prima volta a Venezia, durante un pranzo con diversi artisti, poco dopo che Rona si era unita alla galleria Sonnabend. Conoscendo la storia della galleria, ero piuttosto intimidito. Ileana era una donna silenziosa ma autorevole. Durante la cena ero seduto accanto a lei e abbiamo riso insieme per alcune battute scherzose che ho fatto sui piatti. Nel corso del tempo, mi sono sentito estremamente fortunato perché abbiamo poi avuto l'opportunità di viaggiare con Ileana e Antonio per un paio di settimane tutte le estati per ammirare opere d’arte. È successo fino alla scomparsa di Ileana. Ancora oggi continuiamo comunque a viaggiare con Antonio, passiamo assieme diverse settimane tutti gli anni; recentemente abbiamo potuto visitare la Spagna, per ammirare le sculture e i dipinti romanici e gotici. Viaggiare insieme e scoprire queste opere significa moltissimo per me.

 

 

4. L’aspetto tecnico del tuo lavoro sembra essere molto importante ed è sicuramente altrettanto interessante. Puoi descriverlo brevemente?

In molti aspetti, il mio approccio richiama quello dei pittori del XV secolo. Inizio con un disegno dettagliato per ogni opera, realizzando diversi disegni preparatori finché non eseguo quello che più mi soddisfa. Questo disegno viene poi trasferito su pannelli in alluminio a nido d'ape, preparati con strati di gesso attentamente carteggiati. Il processo di preparazione dei pannelli richiede circa una settimana, quindi ne preparo diversi contemporaneamente. Preferisco lavorare su superfici bianche, lisce e assorbenti, che facilitano l'effetto che ha la luce sui colori.

L'applicazione della pittura avviene in diversi modi: utilizzo pennelli di varie dimensioni e durezze, che ho collezionato nel tempo e a volte applico la tecnica di spruzzatura su alcune parti. Grazie agli strati sottili di colore, posso sovrapporli e lavorarli per ottenere l'effetto desiderato. Inoltre, applico e rimuovo la pittura usando tamponi di cotone e tovaglioli di carta. Quando desidero effettuare cambiamenti significativi, ho elaborato metodi per rimuovere la pittura e riportare alla superficie bianca di base.

 

 

5. È vero che hai lavorato utilizzando la tecnica dell'affresco? Puoi dirci di più a riguardo?

Sono stato profondamente affascinato dalle caratteristiche che assume il colore negli affreschi fin dal mio primo viaggio in Italia, soprattutto per il modo in cui sembra brillare e svanire contemporaneamente. Dopo aver studiato e sperimentato la tecnica per diversi anni, ho scoperto che trasportare le opere all'estero risultava poco pratico: i dipinti ad affresco non sono pensati per essere trasportati, dato che sono pesanti e fragili. Ho quindi dovuto trovare altre tecniche cercando comunque di preservare nelle mie opere quella qualità delle superfici e del colore che mi aveva tanto affascinato negli affreschi.

 

 

6. I tuoi dipinti sembrano essere permeati di eredità storica. Quali artisti del passato ti hanno influenzato? E chi sono i tuoi riferimenti contemporanei?

Fin dai primi anni '80, prima del nostro primo viaggio in Italia, ero già affascinato dalla pittura rinascimentale. Nel mio studio conservo una riproduzione del dipinto del Maestro dell'Osservanza che ha adornato le pareti per anni. Sono sempre stato profondamente colpito da Masolino, Sassetta e Piero della Francesca. Vedere gli affreschi di Fra Angelico nelle celle di San Marco è stato per me un'esperienza trasformativa. Apprezzo molto anche l'arte fiamminga, specialmente la sua influenza sulla pittura gotica in Spagna, con la sua combinazione di naturalismo e di una sorta di caricatura che trovo molto significativa.

Prima di visitare la Spagna, molte di queste opere e artisti mi erano sconosciuti. Mentre dedicavo più tempo all'osservazione, ho cominciato a considerare "Anonymous" il mio artista preferito, probabilmente perché sono attratto dagli artisti che sfidano le convenzioni, e "Anonymous" rappresenta una vasta gamma di stili. Sono affascinato dalla pittura gotica spagnola! Il lavoro di Philip Guston, John Coplans, Louise Bourgeois e mia moglie Rona Pondick sono stati tutti estremamente influenti per me, ma questi sono solo alcuni tra i tanti. Vivo a New York da molto tempo e ho avuto la fortuna di vedere un'ampia gamma di opere antiche e contemporanee, e ci sono molti altri artisti che mi hanno ispirato. Oggi mi sorprende e mi rende felice scoprire affinità con il lavoro di artisti più giovani di me.

 

 

7. Le tue prime opere assomigliavano a quelle che vediamo ora, o dipingevi in modo diverso all'inizio della tua carriera?

Prima di iniziare a esporre, rimasi profondamente colpito dagli affreschi di Fra Angelico a San Marco. Questa esperienza ha avuto un profondo impatto sul mio immaginario e sul mio approccio ai colori e alla presenza fisica dell’opera durante le prime mostre personali a New York. Includendo affreschi, la mostra presentava dipinti astratti a colori e dipinti in bianco e nero di orecchie a grandezza naturale.

 

 

8. Rona è una scultrice il cui lavoro è stato ampiamente esposto sia negli Stati Uniti che a livello internazionale. Qual è il tuo rapporto lavorativo con lei? Vi scambiate opinioni o idee?

Per i primi 35 anni della nostra relazione, io e Rona abbiamo condiviso spazi adiacenti nei nostri studi all’interno della nostra residenza, il che ci ha permesso di rimanere in contatto quotidianamente e reciprocamente con il nostro lavoro. Nonostante le nostre personalità agli antipodi, abbiamo sempre discusso dei nostri lavori nel corso del tempo. Abbiamo studiato insieme l'arte contemporanea e antica durante tutta la nostra vita, e il fatto che Rona sia scultrice mi ha aiutato a comprendere meglio il suo mondo, per cui le sono profondamente grato. Penso che lei condivida lo stesso interesse per la pittura. Entrambi abbiamo personalità decise, e in passato tendevamo a notare più differenze che somiglianze nei nostri rispettivi lavori. Tuttavia, quando ci è stata data l'opportunità di organizzare insieme una mostra in un piccolo museo alcuni anni fa, durante la raccolta del materiale per l'esposizione, entrambi siamo rimasti sorpresi nel constatare quanti legami ci fossero tra ciò che facciamo. Nel corso del tempo, abbiamo imparato a riconoscere quanto condividiamo: interessi, soprattutto, per come il corpo e la forma possano suggerire significati psicologicamente evocativi. Nonostante le nostre opere siano molto diverse, credo che ci unisca l'amore per un lavoro che affonda le radici nella complessità della vita reale e dell'esperienza vissuta.

 

 


 

 

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